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"Anno Mille - L'inizio della fine", Santi Laganà: un Medioevo crudele vissuto da personaggi impavidi


A.D. 963. Roma vive uno dei momenti più tragici della sua storia infinita. La guerra civile incombe tra le strade e i palazzi nella trepida attesa che Ottone il Grande torni a imporre una volta per tutte la propria legge. Il giovane Papa fedifrago ha i giorni contati ma è deciso a vender cara la pelle. Tutto attorno è rovina: la città agonizza, le campagne sono abbandonate alle violenze e ai soprusi di bande di ogni risma, non esistono regole, e sopravvivere è sempre più il primo comandamento per tutti; per molti l’unico.

Perché questo è solo l’inizio della fine di un mondo che non sarà mai più lo stesso.

È il mondo di Anna, che ha superato pene e sofferenze indicibili, e adesso vive finalmente giorni sereni. Purtroppo, però, il destino non è ancora sazio di perseguitarla, e nuovi terribili dolori la costringeranno una volta di più a rimettere in discussione la propria indomita esistenza.

È il mondo di Arnolfo, che continua la sua vita raminga di fedele e strenuo paladino di una causa irrimediabilmente persa.

Ma è anche il mondo di Alì, un pirata saraceno, di Miguel, un ladruncolo ispanico, di Gregorio e di Bartolo, due vecchi mercenari in cerca degli ultimi brandelli di gloria, e di tanti altri che vivono storie parallele, lontane e diverse, che pure sono destinate a incrociarsi.

Gioie fugaci e dolori sanguinosi li attendono. Accomunati come sono dalla volontà di non arrendersi alla ignobile realtà del loro tempo.


Miei balbettanti, ricordate sicuramente la mia recensione sul primo volume della storia di Santi Laganà (se non la ricordate, andate a leggerla, su su!); oggi sono qui per parlarvi del secondo capitolo di questa saga dove storia e Storia entrano in relazione, dove entriamo in contatto con una società medievale caratterizzata da violenza e sregolatezza.

I personaggi, valorosi e in continuo sviluppo, vivono diverse avventure che si intrecciano con eventi storici così accurati che persino ciò che non è reale lo sembra.


La struttura del libro, costruito in modo che i vari capitoli siano suddivisi in diversi sotto-capitoli, facilita la sua lettura e, vista la particolarità del genere - che probabilmente non è adatto a tutti -, sorprende (in senso positivo) la scelta di uno stile fatto di frasi spesso brevi, descrizioni anche più "emotive" e uno sviluppo dei personaggi attento e studiato.

Il linguaggio dà man forte alla realisticità della narrazione, anche se a volte alcuni dialoghi sembrano ammiccare a uno stile un po' più teatrale, ma è la trama che lascia davvero soddisfatto chi legge: solitamente, i secondi volumi di una trilogia sono i più deludenti, sono dei meri libri di passaggio, ma qui le avventure non mancano, le nuove sfide per i protagonisti e le nuove vicende storiche mantengono viva l'attenzione e fanno ben sperare nella prossima e ultima tappa di questo viaggio.


Spero che nel prossimo capitolo ci sia ancora una volta la possibilità di conoscere nuovi personaggi e che venga mostrata un'ulteriore visione della società medievale: se nel primo libro l'ambientazione era più contadina e più vicina a quella che già normalmente conosciamo quando si parla di Medioevo, in questo il lettore si addentra in una visione più elevata e, di conseguenza, più complessa, entrando in contatto con le dinamiche di una società più eterogenea, con la vita urbana e di palazzo.

Come terminerà questa storia? Ne resteremo soddisfatti?


Come al solito, prima di salutarvi, vi lascio qualche link utile e vi rimando alla prossima balbettata! ;)


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