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"I peccati degli dèi", Katee Robert: la rivisitazione del mito di Ade&Persefone è un top o un flop?


Persefone Dimitriou non ha mai conosciuto altro che agio e ricchezza. La sua è sempre stata una vita di privilegi. Ma la realtà è molto diversa da quella facciata di perfezione dietro cui si nasconde la sua famiglia. L’Olimpo è un covo di corruzione e veleni. Poche dinastie si spartiscono il potere e Persefone ha appena saputo che sarà costretta a sposare un uomo influente e pericoloso, per rafforzare le alleanze necessarie a mantenere lo status quo.

Non le resta che fuggire. Verso un mondo misterioso, lontano dalle luci abbaglianti che minacciano di soffocarla. Perché forse l’unica salvezza per lei si nasconde nelle tenebre.

Ade ha trascorso la sua vita nell’ombra, in attesa di riscatto. Ha sempre saputo che prima o poi il suo momento sarebbe arrivato e la comparsa di Persefone rappresenta l’occasione che aspetta da anni. E così si offre di aiutarla a muovere i primi passi in quel luogo oscuro e ostile, dove non avrebbe alcuna speranza di sopravvivere da sola.

Notte dopo notte, Ade e Persefone sentono crescere la forza che li attrae l’uno verso l’altra. Ma lei è fatta di luce, lui è stato forgiato dalle ombre. Appartengono a mondi diversi.

Fino a dove saranno disposti a spingersi per opporsi a un destino che li vuole divisi?




Car* Balbettanti, eccomi tornata per parlarvi di una delle ultime uscite della Newton Compton Editori, un libro che ha già fatto parlare di sé, soprattutto online e vi sto parlando de "I peccati degli dèi" di Katee Robert.


Devo ammettere di sentirmi un po' in difficoltà nello scrivere questa recensione, perché mi sento non poco combattuta sul mio parere a riguardo, quindi partirò col fare delle semplici domande a me stessa:

- Mi è pesato leggere questo libro? Non direi, si lascia leggere in maniera abbastanza scorrevole e non ci sono veri e propri passaggi noiosi

- È il libro della mia vita e lo rileggerei altre cento volte? No, forse mi potrebbe capitare di volerlo rileggere per buttarmi in una lettura leggera

Il mio dubbio è: il fatto di sapere già come vada a finire mi invoglierebbe davvero a rileggerlo?

Nì.

Mai dire mai nella vita, certo, ma devo dire di essere rimasta un po' delusa da come si ha stata gestita la trama di fondo; i presupposti, a mio parere, erano parecchio buoni, perché il modo in cui è stato ripensato il mito di Ade e Persefone è interessante, ma, proprio quando arriva il momento più alto, quello della resa dei conti, "ci sarà o no una guerra?"... ecco che la narrazione accelera e si perde quell'hype che, nel mio caso, stava salendo di parecchio.

Okay, sicuramente l'intenzione dell'autrice era quella di concentrarsi di più sulle scene di sesso-amore tra Ade e Persefone, ma, nel momento in cui decidi di optare per una storia articolata, devi anche reggere fino alla fine questa responsabilità.


E da qui mi collego ad altri due punti di cui vorrei parlarvi:

1) I riferimenti esterni

2) Il worldbuilding

Parto dai riferimenti esterni: non ho letto "Cinquanta sfumature" e quindi non posso fare gli stessi paragoni che altre persone hanno già fatto online, però posso dire che ho ritrovato diverse citazioni (volutamente inserite o meno) ad altri libri, tra cui "Twilight" e, in alcuni casi, la citazione in questione mi è forse sembrata un po' troppo evidente, ma può darsi che sia solo una mia impressione. Riferimenti che ho apprezzato di più, invece, sono quelli relativi alla mitologia, a cui sono sempre stata appassionata: leggere nomi come Euridice, Callisto, Psiche, Perseo o anche Ercole (che, però, stando ai nomi greci, si sarebbe dovuto chiamare Eracle) mi ha fatto molto piacere, soprattutto quando si lasciava intendere qualcosa riguardo la loro personalità e/o storia personale e queste si ispiravano a quelle raccontate nei miti originali; tuttavia, in alcuni casi - ad esempio, proprio per Perseo ed Ercole -, mi sono sembrati nomi usati solo per gettare fumo negli occhi, per poi non dare vere spiegazioni sui personaggi (Ercole sembrava dover essere importante per comprendere certe dinamiche, ma poi quel filone è stato del tutto abbandonato e non si hanno delle risposte ai dubbi sul passato).

E, continuando sulla scia dei buchi di trama, un commento sul worldbuilding: anche in questo caso, sono indecisa sul come sentirmi a riguardo, perché, da un lato, ho trovato molto originale il modo in cui sia stato presentato questo moderno Olimpo con dèi mortali che vengono scelti di volta in volta, nessuna predilezione di genere e/o orientamento sessuale, la divisione in città alta e città bassa, ma, dall'altro, ci sono delle cose che non tornano, perché tutt* sembrano essere consapevoli che, nell'Antica Grecia, esistesse già il culto degli dèi dell'Olimpo, tutt* si rifanno ai loro nomi, ma nessun* fa caso al ripetersi degli eventi? Vuol dire che, nell'Antica Grecia di questo mondo, non sono ancora successe le cose raccontate nei miti che noi invece conosciamo? Oppure sono successe (il rapimento di Persefone da parte di Ade, la storia tra Orfeo ed Euridice, eccetera), ma nessun* nota che le stesse cose tendono a succedere - seppur in forma diversa - alle persone che portano gli stessi nomi? Avrei preferito ricevere una spiegazione più precisa di questi aspetti, almeno tanto quanto è stato invece descritto il funzionamento dell'attuale Olimpo e come sono state descritte le due città (davvero complimenti all'autrice, bravissima nelle descrizioni di questo tipo).


Infine, vorrei lasciare una piccola nota sul lessico: non mi scandalizzo per delle parolacce o un linguaggio un po' più spinto - seppur non rientrino nei miei gusti personali in fatto di libri -, ma avrei preferito un lessico più vario e meno ripetitivo, a volte addirittura un po' forzato, soprattutto nelle scene di sesso (che, ricordiamolo, non sono proprio così strane da trovare nell'ambito della mitologia, no?); forse è stato un problema di traduzione o di revisione - vista la presenza anche di qualche errorino qua e là -, ma è una cosa che mi ha un po' infastidita in alcuni momenti della lettura.


Spero di non avervi confuso le idee! Insomma, è una lettura che scorre tutto sommato in maniera piacevole, ma non è il libro perfetto. Voi l'avete letto?


"I peccati degli dèi" di Katee Robert (Newton Compton Editori)


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