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#REVIEWPARTY "Gli Strani Viaggi di Giulio Verne" di Jules Verne: alla scoperta di "Michele Strogoff"



Mia balbettante bambocciona banda di babook, è arrivato il momento di parlarvi di un altro nuovo Drago pubblicato da #OscarMondadori (che non smetterò mai di ringraziare) che ha incantato tutta Italia: "Gli strani viaggi di Giulio Verne" a cura di Massimo Scorsone, una raccolta di sei romanzi del celebre autore francese capostipite dei romanzi d'avventura (spesso di genere fantastico), arricchita da spettacolari illustrazioni di Malleus.


Prima, però, qualche piccola informazione di base per capire un po' di che cosa stiamo parlando.


TITOLO: Gli strani viaggi di Giulio Verne

AUTORE: Jules Verne

ROMANZI RACCHIUSI (NUMERO): 6

GENERE: Avventura

DATA DI USCITA: 26 maggio 2020

CASA EDITRICE: Mondadori

COLLANA: Draghi

PAGINE: 1068

PREZZO CARTACEO: € 28,00

PREZZO EBOOK: € 10,99 (Kobo)

LINK D'ACQUISTO: Mondadori Store (5% di sconto)



Nelle viscere della terra, sotto gli abissi dell'oceano, tra gli spazi siderali e le steppe siberiane, la penna di Jules Verne riesce a farci vivere mille avventure. Questo volume raccoglie i più famosi e i più amati racconti celebrando uno dei grandi maestri della narrativa fantastica. All'interno: "Viaggio al centro della terra"; "Ventimila leghe sotto i mari"; "L'isola misteriosa"; "Michele Strogoff"; "Un inverno tra i ghiacci"; "L'espresso del futuro".
Nantes 1828 - Amiens 1905. Considerato l'iniziatore della fantascienza, Jules Verne ha scritto decine di romanzi d'avventura e scientifici, tra cui "Viaggio al centro della Terra" (1864), "Dalla Terra alla Luna" (1865), "I figli del capitano Grant" (1867-68), "Ventimila leghe sotto i mari" (1869-70), "Il giro del mondo in 80 giorni" (1873), "Michele Strogoff" (1876).

Anche se, pian piano, recupererò anche gli altri cinque romanzi, quello letto per questo evento è "Michele Strogoff", un romanzo non eccessivamente lungo che può essere incluso, oltre che nel genere avventuroso, anche in quello della fiction storica.


Partiamo in ordine, guardando prima alla grafica della raccolta.

Da un Drago, non è che ci si potesse aspettare meno di quanto abbiano fatto con questo volumone: una copertina cartonata coloratissima e con i principali simboli dei romanzi racchiusi all'interno rappresentati e posizionati in perfetta armonia, una copertina che dà perfettamente l'idea del genere particolare di questo autore; il dorso delle pagine è di un turchese acceso, mentre le illustrazioni all'interno sono in bianco e nero e nel tipico stile ottocentesco arricchiscono il ritmo creato dal layout a doppia colonna delle pagine di testo (che pensavo mi avrebbe dato fastidio durante la lettura e a cui, invece, mi sono facilmente abituata).

Un peccato è stato trovare le ultime pagine incollate, spero di risolvere in qualche modo, in modo da poter consultare l'indice a fine tomo.


Molto apprezzata da me è stata l'introduzione sull'autore e sul suo stile - quasi genere - personale e la presenza di note esplicative che cancellano i dubbi di chi legge.


All'interno di questo Drago, troviamo, quindi:


Viaggio al centro della terra

Ventimila leghe sotto i mari

L'isola misteriosa

Michele Strogoff

Un inverno tra i ghiacci

L'espresso del futuro


Come già detto, oggi vi parlo di "Michele Strogoff", un romanzo di 187 pagine suddiviso in due parti e pubblicato per la prima volta nel 1876. La traduzione scelta per questo volume è quella di Enrico Lupinacci e, prima di recensirlo, riassumo un po' per voi la trama (che, come in ogni Drago, non è presente nel libro).


Ci troviamo nella Russia del XIX secolo e Michele Strogoff è il corriere dello Zar di Russia Alessandro II Romanov e viene inviato da Mosca a Irkutsk, capitale della Siberia orientale, per avvisare il fratello dello Zar, il Granduca dell'imminente arrivo dell'orda dei Tartari guidata dal traditore Ivan Ogareff, un ex soldato russo che mira a vendicarsi per essere stato mandato in guerra in Siberia, e dal feroce Feofar Khan.

Il suo viaggio è il cuore del romanzo, un viaggio durante il quale incontrerà i giornalisti Harry Blount e Alcide Jolivet e, in particolare, Nadia Fedor, una ragazza lettone che deve percorrere la sua stessa strada per andare ad abitare col padre, un esiliato politico; continuano insieme e inoltre fanno finta di essere fratelli, ma, durante il viaggio, si imbattono nei tartari e, mentre la situazione diventa più difficile, la meta sembra sempre più lontana.

Non voglio farvi troppi spoiler, ma sappiate che, anche quando un problema sembra risolto e la vicenda sembra essere arrivata alla sua conclusione, ecco che ne nasce un altro e l'avventura si infittisce di dinamiche ed eventi.


La trama è sicuramente interessante e particolareggiata, ma comunque non confusionaria; il tema del viaggio è al centro di tutto, ma, insieme ad esso, se ne presentano di altri, tra cui il senso del coraggio, dell'antitesi fedeltà vs tradimento, dell'ingegno e dell'avventura: il protagonista è la sintesi perfetta di queste tematiche nella loro versione positiva, poiché si presenta come l'eroe coraggioso e determinato che non si fa offuscare da doppi fini e meschinità e che, con prudenza e intelligenza, non si tira indietro davanti a nessun imprevisto e, anzi, lo affronta con decisione.

Il protagonista, anche se il più caratterizzato, non è l'unico ad esserlo (probabilmente grazie alla narrazione in terza persona) e si circonda da altri personaggi interessanti che, proprio come le ambientazioni, vengono minuziosamente descritti e presentati; da qui, è d'obbligo collegarsi allo stile di scrittura di Verne, uno stile a sé, fatto di descrizioni particolareggiate che però, anziché appesantire la lettura - come solitamente avviene -, la rende perfettamente "visibile" e mai pesante o noiosa e riesce a trasmettere al lettore le diverse sensazioni che i viaggiatori provano, perfino quando attraversano alla steppa e si rimane sorpresi dalla scorrevolezza del racconto.


Questo, nonostante volessi leggere da anni qualcosa firmata da Verne, è stato il mio primo approccio con la sua penna e devo dire di esserne rimasta soddisfatta, forse anche più di quanto mi aspettassi; consiglierei anche a voi di cominciare da questo romanzo che, nel suo essere abbastanza breve, dà subito un'idea dello stile di Verne e fa venir voglia di recuperare il resto delle sue opere.


Voi che mi dite? Avete mai letto qualcosa di Verne?

Fatemelo sapere con un cuoricino e un commento, anche se questa recensione vi è piaciuta e se vi ha incuriositi!


Qui sotto vi lascio un po' di cosine che vi saranno utili: i link per visitare le mie pagine YouTube, Etsy e Instagram e una foto per vedere quali altri profili hanno partecipato a questo #ReviewParty organizzato da eynyspaolinibooks e lalibreriadiyely... Alla prossima balbettata!







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