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“I giorni che scompaiono” di Timothé Le Boucher: una graphic novel misteriosa ed emozionante


Mia bambocciona banda di babooks, oggi vi parlo di una graphic novel letta mesi fa, ma che ho dovuto tenere segreta tutto questo tempo perché si trattava del tanto atteso regalo per il mio ragazzo!

Edita #BAOPublishing, quest‘opera mi ha subito conquistata per la sua trama intrigante:


Lubin Maréchal ha una vita normale: commesso di un supermercato di giorno, acrobata in una piccola compagnia teatrale la sera. Fino al momento in cui non si accorge di svegliarsi solamente un giorno ogni due. Capisce piano piano che un’altra personalità sta vivendo metà della sua vita, metà del suo tempo. Cerca di comunicare con l’altro Lubin, di trovare un equilibrio, finché non inizia a svegliarsi ogni tre giorni, ogni quattro, una volta a settimana… Cosa gli sta succedendo? Un libro inquietante e ingegnoso, che riflette in modo inedito sul senso dell’identità. L’opera prima del talentuoso Timothé Le Boucher.

Oltre alla trama originale, ciò che conquista di questa storia autoconclusiva è lo stile incredibilmente espressivo dei disegni: alcune pagine sono prive di dialoghi, ma i pensieri, le emozioni, gli stati d‘animo sono espressi dal tratto solo apparentemente semplice dell’autore, che, specialmente sui paesaggi e sui tratti facciali dei personaggi, si arricchisce in uno stile tanto particolare quanto gradevole all’occhio. I colori, inoltre, hanno un’importanza sostanziale nelle tavole che compongono la storia e rappresentano sempre al meglio il messaggio e le sensazioni che le scene raffigurate vogliono trasmettere.


Viene subito facile empatizzare col protagonista, presentato inizialmente attraverso scene di vita quotidiana con i suoi amici e “colleghi” e che, successivamente, dovrà lasciar spazio al suo alter ego; quest’ultimo sarà invece più difficile da inquadrare, perché lo vedremo solo attraverso lo sguardo del vero Lubin, con il quale anche noi inizieremo a perdere prima giorni e poi settimane, mesi, anni di vita, pezzi di un puzzle che Lubin non ha più il potere e la possibilità di comporre, cambiando man mano opinione sull’altro e provando sempre più paura, ansia.


Le ultime pagine hanno la capacità di emozionare e incupire il lettore, trasportato con il protagonista avanti nel tempo in maniera sempre più veloce, incontrollata e non voluta, in un turbinío di timori, disperazione, commozione e nostalgia.


Una graphic novel non solo bella alla vista (come non amare la copertina, anche?), unica e originale, ma soprattutto emozionante e travolgente, in grado di toccare l’anima e lasciare senza fiato.

Miei balbettanti, vi lascio qui qualche link che vi sarà sicuramente utile e vi mando un abbraccio a distanza! Alla prossima ;) La mia pagina Instagram

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