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#OWLReadathon Storia della Magia: “Macbeth” di William Shakespeare

Aggiornamento: 22 apr 2020


La #OWLReadathon per me continua e questa è la volta di Storia della Magia, ovvero ”un libro con maghi/streghe” e, avendo scelto di dedicarmi alla lettura di diverse opere teatrali, potevo forse non scegliere questo grande classico?

”Macbeth”, oltre che ad essere conosciuta come la temuta “opera maledetta” da non nominare tra le pareti dei teatri, è la tragedia più breve di Shakespeare, ma anche la più accreditata e, dopo averla letta, non mi sembra così difficile crederci.

I cinque atti sono ambientati nella Scozia del Basso Medioevo e la prima scena si apre con le tre famose Streghe, le quali anticipano il loro incontro con Macbeth, glorioso generale; quando l’atteso incontro ha luogo, Macbeth è in compagnia di Banco, l’altro generale con cui ha appena vinto una dura battaglia per ordine del re Duncan, e le tre Streghe lo salutano con una curiosa profezia, la quale dà veramente inizio alla storia: Macbeth è destinato a diventare capostipite di una dinastia di re.

Ci sono tre aspetti che ho particolarmente apprezzato di quest’opera: uno riguarda la versatilità della penna dell’autore che, a differenza delle opere che ho letto in precedenza, qui più che mai è riuscito a caratterizzare ognuno dei personaggi con un modo di esprimersi - seppur sempre poetico - diverso; il secondo è l’attenzione riservata alla sfera filosofica e psicologica, a cui Shakespeare si è dedicato molto attraverso le battute dei suoi personaggi, veri e proprie riflessioni; infine, mi ha conquistata quello che io ho percepito, tra i vari, come tema principale, ovvero il ruolo che il destino ha nelle nostre vite.

Non ho sbagliato ad esprimermi, intendo proprio il ruolo che il destino ha nelle nostre vite, non solo nel modo in cui - se davvero esiste - la definisce, ma come il nostro venirne a conoscenza condiziona le nostre azioni: se Macbeth non avesse incontrato le streghe, avrebbe mai fatto in modo o persino desiderato di diventare re? Era davvero destinato a compiere quelle azioni? Il corso e il finale della sua storia sarebbero stati gli stessi?

Ho pensato a come molti si facciano influenzare dagli oroscopi o dai tarocchi, come molti si lascino influenzare da cosa gli altri pensano possano diventare: “Oh, ma tu sei così intelligente, perché non studi medicina?”, “Sai, le tue carte dicono che avrai tanto successo, se domani inizierai quel progetto a cui pensi da tanto”.

Che esista o no, il destino o il pensiero che ne abbiamo uno ha tutte le capacità per condizionare le nostre azioni e trovare il modo di avverarsi o, comunque, di cambiare la nostra vita.

Nel mio modesto parere (che ammetto essere un po’ strano, atipico), ognuno di noi ha dei punti fissi che caratterizzano il proprio percorso di vita, ma il modo in cui vengono raggiunti e la maniera in cui si presentano è frutto delle nostre azioni, dalle più piccole alle più grandi.

Voi cosa ne pensate? Credete nel destino? Miei balbettanti, con questo, vi do appuntamento alla prossima e vi lascio qui un paio di link che vi potrebbero essere utili ;)

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