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#ReviewParty GrishaVerse: "Tenebre e Ossa" di Leigh Bardugo


"Il dolore e la paura mi vinsero. Urlai. La parte nascosta dentro di me risalì con impeto in superficie. Non riuscii a fermarmi. Il mondo esplose in una sfolgorante luce bianca. Il buio si infranse intorno a noi come vetro". L'orfana Alina Starkov non ha grandi ambizioni nella vita, le basterebbe fare al meglio il suo lavoro di apprendista cartografa nell'esercito di Ravka, un tempo nazione potente e ora regno circondato dai nemici, e poter stare accanto al suo buon amico Mal, il ragazzo con cui è cresciuta e di cui è innamorata da molto tempo. Ma il destino ha in serbo ben altro per lei. Quando il loro reggimento attraversa la Faglia d'Ombra, la striscia di oscurità quasi impenetrabile che taglia letteralmente in due il regno di Ravka, lei e i suoi compagni vengono attaccati dagli esseri spaventosi e affamati che lì dimorano. E proprio nel momento in cui Alina si lancia in soccorso dell'amico Mal ferito gravemente, in lei si risveglia un potere enorme, come una luce improvvisa e intensa in grado di riempirle la testa, accecarla e sommergerla completamente. Subito viene arruolata dai Grisha, l'élite di creature magiche che, al comando dell'Oscuro, l'uomo più potente di Ravka dopo il re, manovra l'intera corte. Alina, infatti, è l'unica tra loro in grado di evocare una forza talmente potente da distruggere la Faglia e riunire di nuovo il regno, dilaniato dalla guerra, riportandovi finalmente pace e prosperità. Ma al sontuoso palazzo dove viene condotta per affinare il suo potere, niente è ciò che sembra e Alina si ritroverà presto ad affrontare sia le ombre che minacciano il regno, sia quelle che insidiano il suo cuore.


È con la trama ufficiale di questo romanzo che vi do il benvenuto nella mia tappa per il review party targato Mondadori dedicato alla nuova storia del GrishaVerse di Leigh Bardugo!

Miei balbettanti, qualcuno di voi sa già che questo è stato il mio primo passo all'interno del mondo della Bardugo, ma ora vediamo un po' se è stato un buon primo passo o no!


*zan zan zan zaaaaaaan*


Partiamo dal presupposto che questo non è uno dei periodi migliori per me, ho molti pensieri per la testa e un incessante bisogno di storie leggere e spensierate (i film natalizi di Netflix ne sanno qualcosa): "Tenebre e Ossa" ha fatto al caso mio?

Di primo impatto, vi dico sì. Vi dico sì perché è stato più scorrevole di quanto mi aspettassi dalla mia mente stanca e sovraccaricata di informazioni su titoli abilitativi e leggi ambientali e vi dico sì perché è una storia che, nonostante metta in gioco la classica lotta tra forze del bene e forze del male, non è così cupa da dire "okay, qui si fa sul serio".


C'è da dire che questo, però, è anche uno dei motivi che mi ha un po' fatto alzare gli occhi al cielo durante la lettura delle prime pagine: non siamo ancora nel vivo della storia, conosciamo a malapena l'ambientazione e il contesto e la protagonista-narratrice già riempie le pagine di pensieri sul suo amico di sempre per cui prova dei sentimenti che vanno al di là della semplice amicizia.

Okay, adoro quando ci sono le sottotrame romantiche, adoro le storie d'amore tra amici d'infanzia, ma non c'è bisogno che mi ricordi ogni due secondi che sei innamorata del tuo migliore amico, lo posso capire anche con meno. Magari, piuttosto, dimmi di più sul vostro rapporto, su com'è lui, su come sei tu, su cosa vi circonda...

Il romanzo comincia con l'episodio che ha cambiato per sempre la vita di Alina e Mal, per poi trasportarci, anni dopo, al giorno in cui i due, insieme al resto del reggimento, deve superare la Faglia, ma, a parte pochi dettagli, sappiamo ancora poco di questo mondo, non riusciamo a capire al volo di cosa si parli.


Tuttavia, se, da un lato, ci vuole un po' per entrare nei meccanismi del worldbuilding e per conoscere meglio i personaggi, l'autrice è molto brava nel descrivere l'ambiente che circonda la protagonista: ho trovato molto suggestive e visibili le descrizioni che accompagnavano la narrazione, sono riuscita facilmente a immaginarmi all'interno della storia, a farmi incantare dalle ambientazioni. Allo stesso modo, è semplice capire gli stati d'animo di Alina, che non pone filtri tra sé e il lettore, anche se a volte ho trovato il suo modo di esprimersi un po' "sempliciotto".

Che fosse un modo per renderla coerente rispetto alle sue origini? Che fosse un modo per mettere nero su bianco i pensieri di una giovane ragazza? Non posso dirlo con certezza, però non mi sbilancio nemmeno nel dire che si tratti di uno stile "banale".

È semplicemente... semplice! E semplice non vuol dire per forza brutto: diciamo che in questo caso aiuta a leggere in maniera molto veloce e a ritrovarsi presto alle ultime pagine di questo primo romanzo (di tre).


Se Alina è per noi un libro aperto, la figura che impariamo a conoscere man mano - e che sicuramente non è del tutto rivelata fino alla fine - è l'Oscuro, un personaggio che incute timore le prime volte che se ne legge il nome, ma che poi intriga sempre di più, soprattutto quando se ne impara a conoscere qualche lato.

Riguardo questo personaggio, dovrei anche parlare di un'altra cosa che lo riguarda... ma questa implica uno spoiler abbastanza grande, una cosa che inizialmente non mi aspettavo affatto e che vorrei sorprendesse anche voi. Dico soltanto che, quando si parla di Alina, di Mal e dell'Oscuro, ci sono un sacco di cose da considerare, un sacco di pro e contro e l'indecisione regna sovrana sul personaggio per cui tifare!


Il finale, come in ogni saga, è un cliffhanger che fa pensare "Beh, è già finito? Ed è finito così?", quindi, sì, non è un romanzo serioso e impegnato, però sicuramente di piacevole e scorrevole lettura.


Prima di salutarvi, vi lascio qualche link e immagine utile... Alla prossima balbettata! ;)




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