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#ReviewParty "Il giardino segreto - La storia del film": da PrimeVideo a DeA Planeta Libri


Buon Natale passato e quasi fine anno, miei balbettanti! Come state? Soprattutto, come state passando queste feste-non-feste?

Dal 10 dicembre, su Prime Video (qui potete attivare il periodo di prova gratuita usando il mio link di affiliazione), è disponibile il nuovo film tratto dal classico di Frances Hodgson Burnett "Il giardino segreto". Per l'occasione, DeA Planeta ha pubblicato una nuova versione della storia, ispirata non solo al romanzo originale, bensì anche alla nuova sceneggiatura di Jack Thorne ed Eynys Paolini Books poteva lasciarsi sfuggire un'occasione del genere senza crearci un evento?

Quattro blog per un evento che tratta una nuova moda che sta prendendo piede, quella dei libri tratti dalle sceneggiature - e non viceversa, come siamo abituati -, volete scoprire con la vostra Babbling Babook se questo esperimento sia andato a buon fine?


Questa è la storia di una bambina coraggiosa che fu mandata a vivere in una casa ammantata dal mistero, e un giorno scoprì qualcosa di segreto, di magico…

Non ci credi?

Forse perché non sei ancora entrato nel giardino segreto.

Per Mary Lennox le storie hanno un potere straordinario. Le basta raccontarne una ad alta voce per superare i momenti difficili. Ma la sua partenza per l’Inghilterra e la sua misteriosa e sterminata brughiera sta per cambiare ogni cosa. Mary andrà a vivere insieme a uno strano ricchissimo zio che non ha mai visto, e che, di certo, non ha tempo per le storie. All’improvviso, il mondo di Mary inizia a crollare. I suoi genitori non ci sono più, l’amata India, la terra delle storie, è più lontana che mai. Sembra che non ci sia rimedio a nulla. Almeno fino a quando Mary non incontra Colin, il cugino che non ha mai conosciuto. E Dickon, espertissimo di natura, di animali, sempre pronto ad ascoltare. Insieme a loro Mary attraverserà il maniero dello zio fino a scoprire un meraviglioso giardino, un luogo incantato che custodisce un segreto, ma… dove è proibito mettere piede. Ed è qui che l’avventura inizia. È qui che la storia prende vita. È qui che Mary Lennox troverà la sua vera casa.


Cominciamo dalle cose più semplici: il volume. La copertina rigida verde con il titolo e il logo bianchi presenti solo sul dorso è protetta da una sovraccoperta che mostra quella che è la locandina del film; ogni capitolo è preceduto da dei disegni stilizzati di fiori che, insieme al font e layout tipici dei romanzi di formazione, mi hanno portata indietro coi ricordi e reso la lettura semplice e scorrevole; il pezzo forte del tutto, però, è posto al centro ed è formato da otto pagine speciali che mostrano foto del film con piccole descrizioni interessanti, seguendo un'impaginazione che mi ha piacevolmente ricordato quella di "Fairy Oak", pubblicato sempre dalla DeA.


Passando invece al contenuto del libro, devo prima farvi una piccola premessa: io non ho letto il romanzo originale, la mia è un'opinione vergine, basata puramente su questo unico volume e sull'impressione che mi ha dato; ho anche aspettato per guardare il film, a cui mi dedicherò in uno di questi giorni, proprio affinché il mio parere risultasse il più possibile esterno ed oggettivo, spero stiate cercando esattamente questo.

I capitoli di cui si compone la storia sono abbastanza brevi, caratterizzati da un titolo che spesso incuriosisce e dà quell'aura di mistero giusta per un racconto di questo tipo; lo stile si caratterizza per frasi brevi, senza troppe subordinate, spesso costituite solo da una preposizione che descrive semplicemente l'azione, senza aggiunte particolari se non qualche aggettivo sul soggetto o una descrizione basilare su ciò che indossa o sull'ambiente in cui si svolge l'azione in questione. È principalmente la trama e i riferimenti alla cultura indiana a rendere interessante la lettura, le domande che il narratore esterno pone come se venissero dalla mente della protagonista a scandire maggiormente il ritmo.


Il fatto che si tratti di un romanzo ispirato ad una sceneggiatura si nota proprio da questa narrazione che non è del tutto asciutta, ma sicuramente molto liscia; che si tratti di un tentativo di indirizzare il libro più verso un target di bassa età? Certamente i bambini troverebbero facile la lettura - neanche troppo lunga - e i grandicelli come me non è che ne risulterebbero annoiati o non colpiti, ma forse avrei preferito, visto anche il genere e la trama, qualche descrizione più suggestiva, qualche immagine.

Tuttavia, non si può dire che non si tratti di un bel libro, ora non mi resta che guardare il film e, soprattutto, leggere l'originale! Magari, chissà, anche Frances Hodgson Burnett aveva lo stesso stile e questa mia recensione è una grande gaffe ;)


E voi? In che forma conoscete questa storia?


Prima di salutarvi, vi lascio qui qualche link utilissimo e un'immagine per prendere nota di chi altro ha partecipato a questo evento... Alla prossima balbettata ;)



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