Miei balbettanti, eccoci di nuovo qui con Agatha Christie per l'appuntamento settembrino!
Oggi, entriamo insieme nella prima storia in assoluto che vede il mitico Poirot come protagonista: "Poirot a Styles Court", il primo romanzo poliziesco pubblicato dall'allora Christie.
Prima di parlarvi di questo romanzo, però, qualche informazione di base:
TITOLO: Poirot a Styles Court
AUTRICE: Agatha Christie
GENERE: Giallo
CASA EDITRICE: Mondadori
COLLANA: Oscar Moderni Cult
FORMATO: Tascabile
PAGINE: 228
PREZZO: €13,00
LINK D'ACQUISTO: Mondadori (5% di sconto)
TRAMA: Durante la Prima guerra mondiale, un giovane ufficiale inglese ferito al fronte, Arthur Hastings, viene ospitato per la convalescenza da un vecchio amico, John Cavendish. Il soggiorno nella residenza di campagna dei Cavendish nell’Essex, la lussuosa Styles Court, sarà però tutt’altro che tranquillo. La padrona di casa, matrigna di John, ha sposato un uomo di vent’anni più giovane, e i figliastri, scavalcati nell’eredità, sembrano tramare qualcosa. La governante è sicura che prima o poi la situazione possa precipitare e, in breve, la profezia si avvera. La padrona di Styles Court viene avvelenata e i sospetti si concentrano subito sui membri della famiglia. Per loro fortuna, in paese c’è un profugo belga dai grandi baffi, uno che di delitti se ne intende…
Così nel 1920 il mondo scopriva il talento narrativo di Agatha Christie e faceva conoscenza con il suo detective, Hercule Poirot. A cent’anni dalla pubblicazione, Poirot a Styles Court è qui accompagnato da “contenuti speciali”: il testo originale inviato all’editore del capitolo 12 (diverso da quello che sarebbe andato in stampa, come racconta l’introduzione di John Curran) e un curioso articolo della Christie sul suo rapporto con i veleni e sul loro ruolo nelle crime stories.
Il primo incontro
Si tratta del primo caso in assoluto pubblicato in cui compare il famosissimo investigatore Poirot e, non me l'aspettavo, il tutto è raccontato dal suo amico Hastings, personaggio che incontriamo come narratore nei racconti dedicati al baffuto e in altri sette romanzi.
Non me l'aspettavo, ma, in realtà, la cosa ha molto senso: è il nostro primo incontro con Poirot e quale miglior modo di conoscerlo se non attraverso un personaggio vicino al lettore?
All'inizio del romanzo, infatti, la Christie ci introduce a Styles Court con la voce di Hastings, già habitué in questo maniero, ma ci fa conoscere Poirot solo più in là e la sua entrata in scena sarà essenziale per la soluzione del delitto che macchierà la residenza di campagna.
Mi ha fatto piacere vedere come Poirot non venga già delineaato in maniera completissima in questo primo romanzo: non mi fraintendete, non manca di caratterizzazione, ma - probabilmente perché ho letto già qualcosa di successivo - ho notato come venga fatto capire che c'è ancora altro da scoprire su di lui e che ci sarà il modo di scoprirlo.
Le scelte di trama
Non ho letto tutti i libri della Christie dedicati a Poirot, anzi, sono ancora praticamente all'inizio, ma questa storia è sicuramente strutturata in maniera diversa dalle altre che ho già letto.
Innanzitutto, come ho già detto, Poirot non è fin dal primo momento il centro dell'attenzione della narrazione, ma viene introdotto in un secondo momento. Tuttavia, non è questa la principale differenza che ho trovato.
Anche il delitto in sé quasi tarda ad arrivare e, soprattutto, è presente una "fase" in più che non mi è ancora capitato di incontrare nei casi Poirot-Christie: il processo.
Dovete sapere che io adoro le serie tv le cui puntate sono incentrate non solo sulla soluzione di un caso, ma sul processo in tribunale per punire il sospettato. Inutile dirvi, quindi, quanto mi sia piaciuta questa scelta dell'autrice.
La maniera in cui viene descritto il processo, il ritmo che accelera, il modo in cui poi l'autrice riesce a ribaltare l'irribaltabile mi ha piacevolmente stupita.
Lo stile e i personaggi
Hastings è ciò che di più vicino al lettore ci sia all'interno del romanzo (come già visto nei racconti brevi), anche se a volte perfino lo supera in ingenuità.
Hastings si appassiona, ha voglia di investigare, ma è sempre un passo indietro rispetto a Poirot, ha bisogno dello spiegone e, allo stesso tempo, tende a farsi prendere dalle emozioni, dalle simpatie e cotte, dalla compassione e dall'impulsività e fa sorridere come poi venga continuamente smentito dall'amico cervellone.
Lo stile riflette inevitabilmente questo suo carattere: le descrizioni dei personaggi sono soggettivamente trattate a seconda delle simpatie del narratore, le frasi sono ricche di intercalari di sorpresa, di pensieri figli delle celluline grigie che tentano di marciare allo stesso ritmo di quelle di Poirot - seppur invano - e spesso, nonostante l'inevitabile tragicità che deve trasparire da una situazione del genere, è proprio il modo di raccontare di Hastings a smorzare la tensione e anche a sdrammatizzare il tutto (soprattutto se capitano i commenti e le battutine di risposta di Poirot).
I contenuti speciali
Ciliegina sulla torta è l'aggiunta finale di due contenuti speciali: l'inedito testo originale del 12° e penultimo capitolo della storia e un breve articolo firmato dalla Christie riguardante i veleni e come sia nata l'idea di un giallo nella mente dell'infermiera Christie.
Per quanto riguarda il capitolo, non mi sarei aspettata cambiamenti così grandi: l'ambientazione, il momento in cui si svolge l'azione, molto - senza fare troppi spoiler - è diverso da quello che poi è stato pubblicato in tutte le edizioni che si sono susseguite negli ultimi 100 anni, ma, in fondo, non avrebbe avuto senso pubblicarne la versione originale se non ci fossero state grosse differenze.
Ciò che piacevolmente si mostra lo stesso è lo stile, prova del fatto che la Christie avesse un suo personale stile che poco aveva bisogno di essere "corretto" o comunque modificato.
Passiamo, infine, all'articolo dell'autrice: interessante è sicuramente scoprire come le esperienze di vita dell'autrice abbiano portato alla sua realizzazione nel campo della scrittura noir. Soprattutto, però, è sorprendente scoprire la paura della Christie per metodi di uccisioni che devino da ciò che a lei fosse noto: fin quando si parla di veleni, tutto okay, ma le armi da fuoco la rendono "profondamente nervosa".
Quanto fa strano pensare che la Regina del Giallo si sentisse sollevata quando faceva morire i personaggi con del veleno e molto insicura quando questo non era possibile?
Vi sareste mai aspettati di scoprire una sua debolezza?
Come sempre, vi chiedo di farmelo sapere con un cuoricino e un commento e, prima di concludere l'articolo, vi ricordo un paio di cosine!
I libri che andremo a trattare sono i seguenti:
Agosto: Poirot sul Nilo Settembre: Poirot a Styles Court Ottobre: Poirot e la strage degli innocenti Novembre: Assassinio sull'Orient Express Dicembre: Il Natale di Poirot Gennaio: Macabro Quiz Febbraio: Dieci piccoli indiani Marzo: C'è un cadavere in biblioteca Aprile: Tre topolini cechi Maggio: Assassinio allo specchio Giugno: Il terrore viene per posta Luglio: Miss Marple - Giochi di prestigio
I blog partecipanti sono: Raggywords - Eynys Paolini Books - Hope and Paper - Cronache di Lettrici Accanite - Appunti di Zelda - Infermiera Nerd - Babbling Babook - Paper Purrr - Phoenix in libros - La Petite Pritt - Quattro chiacchiere in compagnia - Red Kedi - Feeling Bookish - vittbookbites - La libreria di Yely
Ci continuerete a seguire in questa lunga e magnifica avventura? Vi ricordo che continuerò a pubblicare ogni ultimo giorno del mese :3
Prima di salutarvi, vi lascio qualche link e immagine utile... Alla prossima balbettata! ;)
