Miei balbettanti, eccoci di nuovo qui con Agatha Christie per il nostro appuntamento di fine mese tutto in giallo!
Alla fine dell'articolo, trovate il link con tutte le info utili su questo libro e per acquistarlo sul sito della #Mondadori, dove vi ricordo esserci sempre lo sconto del 5%, ma adesso ciancio alle bande e vediamo un po' di cosa parla il famosissimo "Assassinio sull'Orient Express":
L'Orient Express, il leggendario treno delle spie e degli avventurieri internazionali, occupa un posto importante nell'immaginario degli appassionati di letteratura. Il merito è di questo libro. In quella che probabilmente è la più celebre delle sue imprese, Hercule Poirot, salito a bordo di un vagone di prima classe partito da Istanbul e diretto a Calais, è costretto a occuparsi di un efferato delitto: mentre il treno è bloccato dalla neve sui Balcani, qualcuno tra i passeggeri pugnala a morte il signor Ratchett, un ricco quanto insopportabile cittadino americano. L'assassino deve per forza nascondersi tra i viaggiatori, ma nessuno di loro sembra avere un movente. Almeno in apparenza... Pubblicato nel 1934, "Assassinio sull'Orient Express" è da molti considerato il capolavoro di Agatha Christie, ed è sicuramente uno dei gialli più noti e letti in tutto il mondo.
Partiamo dal presupposto che io ho un rapporto di odio-amore con questa storia; questa volta, ho finalmente avuto modo di avere a che fare con l'opera letteraria, ma ho visto tantissime volte le trasposizioni cinematografiche, per cui ho avuto già più volte l'occasione di litigare con Poirot e ammirare l'incredibile fantasia della Christie.
Perché parlo di odio-amore? Perché, per quanto la storia sia una delle più originali di sempre, nonostante abbia fascino, nonostante l'ambientazione sia suggestiva, la maniera in cui l'autrice scandisce i capitoli ben studiata, Poirot non si comporta come Poirot e la cosa mi ha sempre dato sui nervi, specialmente nel finale (che, nel libro, mi ha lasciata ancora più interdetta).
Non posso farvi spoiler perché rovinerei l'effetto sorpresa su cui si basa l'intero romanzo, ma posso farmi capire anche senza anticiparvi il finale, scommettiamo?
Ci sono due cose che ho avuto costantemente l'impressione che trasparissero: un razzismo - nemmeno sempre tanto velato - nei confronti degli italiani (e non solo, anche di chi in genere non è di nazionalità inglese) e i pesanti pregiudizi da parte di Poirot nei confronti della vittima, pregiudizi che offuscano la sua razionalità e lo portano, nonostante l'indagine sia accurata, a giudicare in maniera del tutto soggettiva, perdendo anche la capacità di disgustarsi a dovere davanti a un tale crimine.
È vero, la vittima non è uno stinco di santo, ma, all'inizio, noi non sappiamo tutta la sua storia, quella che abbiamo è solo una percezione di quello che sia Ratchett, però è subito evidente il diverso modo di comportarsi dell'investigatore belga. Se posso passare oltre il fatto che non accetti di indagare per conto di Ratchett nonostante questo gli dica di sentirsi in pericolo di vita, non posso passare oltre la maniera in cui decide di concludere le indagini sul suo omicidio (maniera che, ripeto, è ancora peggiore di quella che si vede nei film).
Tuttavia, vi ho promesso di non spoilerarvi questo finale tanto originale se si pensa alla risoluzione del caso quanto inaccettabile se si pensa all'integrità di Poirot, quindi, andiamo avanti o, meglio, indietro.
I capitoli vengono costruiti in modo che, in ognuno di essi, si assista ad un interrogatorio e si riescano a raccogliere i vari indizi, che, più che essere degli indizi veri e propri, sono dei pezzi di puzzle da collegare tra loro: è bellissimo pensare a come i personaggi siano sia dei puzzle a sé da comporre sia delle parti di un puzzle ancora più grande che non può essere concluso e compreso a pieno se prima non si sono collegati tutti i personaggi tra loro; non è tanto importante la singola dichiarazione, la singola storia, quanto i legami nascosti tra tutti, legami impossibili da intuire.
Ad un certo punto della storia, quando sembra di essere intrappolati in un vicolo cieco, ecco che l'autrice, attraverso la voce di uno dei personaggi, ci presenta una lista di tutti i risultati raggiunti fino a quel momento, in modo da rendere partecipe il lettore, come se questo dovesse aiutare il confuso Poirot.
C'è da dire che a volte i capitoli (come l'ultimo della prima parte) non terminano in maniera eccezionale, ma, in compenso, ve ne sono altri che non possono essere letti se non seguiti direttamente da quello successivo.
Insomma, un classico da leggere a tutti i costi per il suo incredibile risvolto che ha sorpreso chiunque lo abbia mai letto o visto sullo schermo, un classico che ti fa capire che anche i personaggi letterari che crediamo più integri sono umani e possono tradire la nostra fiducia, lasciandoci quell'amaro in bocca e quella tristezza, quel senso di impotenza che ci lascerebbero delle persone in carne ed ossa.
Voi conoscete questa storia? Qual è il vostro rapporto con il Poirot dell'Orient Express?
Come sempre, vi chiedo di darmi un feedback con un cuoricino e un commento e, prima di concludere l'articolo, vi ricordo un paio di cosine!
I libri che andremo a trattare sono i seguenti:
Agosto: Poirot sul Nilo Settembre: Poirot a Styles Court Ottobre: Poirot e la strage degli innocenti Novembre: Assassinio sull'Orient Express Dicembre: Il Natale di Poirot Gennaio: Macabro Quiz Febbraio: Dieci piccoli indiani Marzo: C'è un cadavere in biblioteca Aprile: Tre topolini cechi Maggio: Assassinio allo specchio Giugno: Il terrore viene per posta Luglio: Miss Marple - Giochi di prestigio
I blog partecipanti sono: La Libreria di Yely - Eynys Paolini Books - Babbling Babook - Quattro chiacchiere in compagnia - Paper Purr - Phoenix in Libros - La petit pritt - vittbookbites
Ci continuerete a seguire in questa lunga e magnifica avventura? Vi ricordo che continuerò a pubblicare ogni ultimo giorno del mese :3
Prima di salutarvi, vi lascio qualche link e immagine utile... Alla prossima balbettata! ;)
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